Se noti zone cutanee particolarmente secche, arrossate o pruriginose, chiedi consiglio al medico di famiglia o al dermatologo. Loro sapranno consigliarti al meglio e fornire una diagnosi accurata in caso presenza di lesioni psoriasiche.
Se noti zone cutanee particolarmente secche, arrossate o pruriginose, chiedi consiglio al medico di famiglia o al dermatologo. Loro sapranno consigliarti al meglio e fornire una diagnosi accurata in caso presenza di lesioni psoriasiche.
Quando compaiono sulla pelle segni e sintomi “strani”, apparentemente privi di causa e che tendono a persistere per più di qualche giorno, è sempre bene rivolgersi al medico di famiglia per una valutazione preliminare e una prima indicazione della possibile causa e della relativa cura1,2,3.
Se le lesioni cutanee presenti sono caratterizzate da arrossamento (eritema), infiammazione, prurito, pelle secca e squamosa, è possibile che si tratti di psoriasi ed è pertanto opportuno rivolgersi a un dermatologo per ottenere una conferma diagnostica e le relative indicazioni di trattamento1,2,3.
Lo specialista analizzerà con attenzione le caratteristiche delle lesioni presenti sulla pelle e la loro distribuzione, che potrà essere generalizzata in varie parti del corpo oppure localizzata in aree più definite come1,3,4:
Il medico valuterà, inoltre, la severità della malattia cutanea, sulla base di1,3,4:
Esistono linee guida internazionali che consentono al medico di stabilire la severità della psoriasi attraverso “indici” standardizzati, più o meno complessi. I principali sono:
In rari casi, quando la diagnosi della malattia risulta particolarmente difficoltosa, può essere richiesta una biopsia cutanea, ossia il prelievo di un frammento di pelle a livello delle lesioni da sottoporre ad analisi mirate1,3.
Oltre a queste valutazioni focalizzate sulla pelle (principale organo bersaglio della psoriasi), il dermatologo dovrà procedere a ulteriori esami di laboratorio e indagini strumentali per delineare il quadro globale della malattia e pianificare interventi terapeutici ottimali1,2. La psoriasi, infatti, è una malattia infiammatoria cronica che interessa l’intero organismo e che può causare problemi anche a carico di altri organi e apparati, come le articolazioni di mani e piedi (artrite psoriasica), l’apparato cardiovascolare (aumentato rischio di patologie cardiovascolari, sindrome metabolica e diabete) o l’intestino (malattie infiammatorie croniche intestinali, celiachia)1,2,3.
Un ulteriore aspetto che il medico deve valutare è l’impatto della psoriasi sul piano psicoemotivo e sulla qualità di vita di chi ne soffre, non soltanto in caso di forme di malattia particolarmente severe o estese, ma anche quando le lesioni interessano aree esposte o “sensibili”, come il volto, il cuoio capelluto, le mani, la zona genitale o sotto il seno (area sottomammaria) 1,3,4.
La presenza delle macchie, infatti, può creare un serio disagio psicologico e relazionale, che deve essere quantificato (anche in questo caso attraverso indici di valutazione validati come il Dermatology Life Quality Index – DLQI) e affrontato in modo opportuno1,2.
I sintomi della psoriasi non vanno mai sottovalutati né banalizzati. Anche quando le macchie sulla pelle sono poche e non troppo fastidiose, è sempre importante farle valutare dal dermatologo e ottenere una diagnosi precisa e completa, fin dall’esordio. Un inquadramento specialistico precoce consente di individuare più velocemente la terapia appropriata e di ridurre il rischio che la malattia peggiori o si complichi con altri disturbi1,3,4.
Bibliografia
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