Il motivo della cautela con la quale va ponderata l’esecuzione di un tatuaggio nelle persone affette da psoriasi è dovuto al cosiddetto fenomeno di Koebner. In circa il 25% dei casi, infatti, sono proprio i traumi cutanei ad aumentare l’infiammazione della pelle e ad innescare la comparsa di nuove lesioni psoriasiche. Per traumi cutanei si intendono vari episodi dai più banali incidenti del quotidiano agli eventi più eccezionali come: punture di insetto, graffi/escoriazioni, sedute di agopuntura, incisioni per interventi chirurgici e anche i tatuaggi stessi poiché l’inchiostro è iniettato nella pelle mediante dei piccoli aghi.
Non c’è una regola chiara rispetto al tempo che potrebbe intercorrere fra il trauma cutaneo e la comparsa delle chiazze psoriasiche: può variare da pochi giorni/settimane ad alcuni mesi.
Purtroppo si è spesso riscontrata la comparsa di nuove chiazze psoriasiche a seguito dell’esecuzione di un tatuaggio: tali lesioni possono comparire sia nella zona interessata dal tatuaggio (rischiando in tal modo di scolorirlo nonché di danneggiarne l’aspetto estetico) sia in altre zone corporee.
Per questi motivi, i tatuaggi sarebbero sconsigliati per chi ha la psoriasi. Qualora tu voglia comunque fare un tatuaggio dovresti considerare alcuni aspetti: